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CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Geremia - 20

Geremia

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Nova Vulgata

CEI 2008 20 20,1 Pascur, figlio di Immer, sacerdote e sovrintendente-capo del tempio del Signore, udì Geremia profetizzare queste cose.
Nova Vulgata Ier20,1Et audivit Phassur filius Emmer sacerdos, qui constitutus erat princeps in domo Domini, Ieremiam prophetantem sermones istos;
CEI 2008 20,2Pascur ordinò di fustigare il profeta Geremia e quindi lo fece mettere ai ceppi nella prigione che si trovava presso la porta superiore di Beniamino, nel tempio del Signore.
Nova Vulgata Ier20,2et percussit Phassur Ieremiam prophetam et misit eum in nervum, quod erat in porta Beniamin superiore in domo Domini.
CEI 2008 Il giorno dopo, quando Pascur lo fece liberare dai ceppi, Geremia gli disse: "Il Signore non ti chiama più Pascur, ma Terrore all'intorno.
20,3  Terrore all’intorno: il nome richiama la distruzione operata dal nemico (Ger 6,25; 46,5).
Nova Vulgata Ier20,3Cumque illuxisset in crastinum, eduxit Phassur Ieremiam de nervo; et dixit ad eum Ieremias: «Non Phassur vocavit Dominus nomen tuum sed Pavorem undique.
CEI 2008 20,4Perché così dice il Signore: Ecco, io darò in preda al terrore te e tutti i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici davanti ai tuoi occhi. Consegnerò tutti gli abitanti di Giuda in mano al re di Babilonia, il quale li deporterà e li ucciderà di spada.
Nova Vulgata Ier20,4Quia haec dicit Dominus: Ecce ego dabo te in pavorem, te et omnes amicos tuos, et corruent gladio inimicorum suorum, et oculi tui videbunt; et omnem Iudam dabo in manu regis Babylonis, et traducet eos in Babylonem et percutiet eos gladio.
CEI 2008 20,5Consegnerò tutte le ricchezze di questa città e i suoi prodotti, tutti gli oggetti preziosi e i tesori dei re di Giuda in mano ai loro nemici, i quali li saccheggeranno e li prenderanno e li porteranno a Babilonia.
Nova Vulgata
Ier20,5Et dabo universam substantiam civitatis huius et omnem laborem eius omneque pretium et cunctos thesauros regum Iudae dabo in manu inimicorum eorum; et diripient eos et tollent et ducent in Babylonem.
CEI 2008 20,6Tu, Pascur, e tutti quelli della tua casa andrete in schiavitù; andrai a Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, ai quali hai profetizzato tante menzogne".

Nova Vulgata Ier20,6Tu autem, Phassur et omnes habitatores domus tuae, ibitis in captivitatem; et in Babylonem venies et ibi morieris ibique sepelieris, tu et omnes amici tui, quibus prophetasti mendacium».
CEI 2008 Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto violenza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno;
ognuno si beffa di me.
20,7-18  Geremia sedotto dal Signore
 Altro lamento o “confessione” di Geremia.
Nova Vulgata
Ier20,7Seduxisti me, Domine, et seductus sum;
fortior me fuisti et invaluisti.
Factus sum in derisum tota die,
omnes subsannant me.
CEI 2008 20,8Quando parlo, devo gridare,
devo urlare: "Violenza! Oppressione!".
Così la parola del Signore è diventata per me
causa di vergogna e di scherno tutto il giorno.
Nova Vulgata
Ier20,8Quia quotiescumque loquor, vociferor,
iniquitatem et vastitatem clamito;
et factus est mihi sermo Domini
in opprobrium et in derisum tota die.
CEI 2008 20,9Mi dicevo: "Non penserò più a lui,
non parlerò più nel suo nome!".
Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente,
trattenuto nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.
Nova Vulgata
Ier20,9Et dixi: «Non recordabor eius
neque loquar ultra in nomine illius».
Et factus est in corde meo quasi ignis exaestuans
claususque in ossibus meis:
et defeci, ferre non sustinens.
CEI 2008 Sentivo la calunnia di molti:
"Terrore all'intorno!
Denunciatelo! Sì, lo denunceremo".
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
"Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta".
20,10  La frase Terrore all’intorno! che Geremia usa più volte nella sua predicazione (vedi 20,3), diventa sulle labbra del popolo un ritornello di derisione.
Nova Vulgata
Ier20,10Audivi enim contumelias multorum
et terrorem in circuitu:
«Denuntiate, et denuntiemus eum».
Omnes pacifici mei observabant lapsum meum:
«Forte decipietur, et praevalebimus adversus eum
et consequemur ultionem ex eo».
CEI 2008 20,11Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Nova Vulgata
Ier20,11Dominus autem mecum est quasi bellator fortis;
idcirco, qui persequuntur me,
cadent et infirmi erunt.
Confundentur vehementer, quia non prosperati sunt;
opprobrium sempiternum, quod numquam delebitur.
CEI 2008 20,12Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Nova Vulgata
Ier20,12Et tu, Domine exercituum,
probator iusti, qui vides renes et cor,
videam, quaeso, ultionem tuam ex eis;
tibi enim revelavi causam meam.
CEI 2008 20,13Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
Nova Vulgata
Ier20,13Cantate Domino, laudate Dominum,
quia liberavit animam pauperis
de manu malorum.
CEI 2008 Maledetto il giorno in cui nacqui;
il giorno in cui mia madre mi diede alla luce
non sia mai benedetto.
20,14-18 Le espressioni qui usate si avvicinano a quelle di Gb 3.
Nova Vulgata
Ier20,14Maledicta dies, in qua natus sum;
dies, in qua peperit me mater mea,
non sit benedicta.
CEI 2008 20,15Maledetto l'uomo che portò a mio padre il lieto annuncio:
"Ti è nato un figlio maschio", e lo colmò di gioia.
Nova Vulgata
Ier20,15Maledictus vir, qui annuntiavit patri meo
dicens: «Natus est tibi puer masculus»
et gaudio laetificavit eum;
CEI 2008 20,16Quell'uomo sia come le città
che il Signore ha distrutto senza compassione.
Ascolti grida al mattino
e urla a mezzogiorno,
Nova Vulgata
Ier20,16sit homo ille, ut sunt civitates,
quas subvertit Dominus
et non paenituit eum:
audiat clamorem mane
et ululatum in tempore meridiano,
CEI 2008 20,17perché non mi fece morire nel grembo;
mia madre sarebbe stata la mia tomba
e il suo grembo gravido per sempre.
Nova Vulgata
Ier20,17qui non me interfecit a vulva,
ut fieret mihi mater mea sepulcrum,
et vulva eius conceptus aeternus.
CEI 2008 20,18Perché sono uscito dal seno materno
per vedere tormento e dolore
e per finire i miei giorni nella vergogna?


Nova Vulgata
Ier20,18Quare de vulva egressus sum,
ut viderem laborem et dolorem,
et consumerentur in confusione dies mei?