CEI 2008 - Nuovo Testamento - Apocalittica - Apocalisse - 18
Apocalisse
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CEI 2008
18
Dopo questo, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere, e la terra fu illuminata dal suo splendore.
18,1-24
Caduta di Babilonia
18,1-24 La caduta di Babilonia non è raccontata in se stessa, ma attraverso un coro di reazioni e commenti, che celebrano l’evento come già accaduto, segno della sua ineluttabilità. La descrizione si rifà ai testi profetici contro Babilonia (Is 21; 47; Ger 50-51; vedi anche Ez 26-28).
18,1-24 La caduta di Babilonia non è raccontata in se stessa, ma attraverso un coro di reazioni e commenti, che celebrano l’evento come già accaduto, segno della sua ineluttabilità. La descrizione si rifà ai testi profetici contro Babilonia (Is 21; 47; Ger 50-51; vedi anche Ez 26-28).
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AIPost haec vidi alium angelum descendentem de caelo, habentem potestatem magnam, et terra illuminata est a claritate eius.
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18,2Gridò a gran voce:
"È caduta, è caduta Babilonia la grande,
ed è diventata covo di demòni,
rifugio di ogni spirito impuro,
rifugio di ogni uccello impuro
e rifugio di ogni bestia impura e orrenda.
"È caduta, è caduta Babilonia la grande,
ed è diventata covo di demòni,
rifugio di ogni spirito impuro,
rifugio di ogni uccello impuro
e rifugio di ogni bestia impura e orrenda.
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AIEt clamavit in forti voce dicens: “ Cecidit, cecidit Babylon magna et facta est habitatio daemoniorum et custodia omnis spiritus immundi et custodia omnis bestiae immundae et odibilis,
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18,3Perché tutte le nazioni hanno bevuto
del vino della sua sfrenata prostituzione,
i re della terra si sono prostituiti con essa
e i mercanti della terra si sono arricchiti
del suo lusso sfrenato".
del vino della sua sfrenata prostituzione,
i re della terra si sono prostituiti con essa
e i mercanti della terra si sono arricchiti
del suo lusso sfrenato".
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AI18,3quia de vino irae fornicationis eius biberunt omnes gentes, et reges terrae cum illa fornicati sunt, et mercatores terrae de virtute deliciarum eius divites facti sunt! ”.
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E udii un'altra voce dal cielo:
"Uscite, popolo mio, da essa,
per non associarvi ai suoi peccati
e non ricevere parte dei suoi flagelli.
"Uscite, popolo mio, da essa,
per non associarvi ai suoi peccati
e non ricevere parte dei suoi flagelli.
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AIEt audivi aliam vocem de caelo dicentem: “ Exite de illa, populus meus, ut ne comparticipes sitis peccatorum eius et de plagis eius non accipiatis,
AIEt audivi aliam vocem de caelo dicentem: “ Exite de illa, populus meus, ut ne comparticipes sitis peccatorum eius et de plagis eius non accipiatis,
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18,5Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo
e Dio si è ricordato delle sue iniquità.
e Dio si è ricordato delle sue iniquità.
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AI18,5quoniam pervenerunt peccata eius usque ad caelum, et recordatus est Deus iniquitatum eius.
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18,6Ripagàtela con la sua stessa moneta,
retribuitela con il doppio dei suoi misfatti.
Versàtele doppia misura nella coppa in cui beveva.
retribuitela con il doppio dei suoi misfatti.
Versàtele doppia misura nella coppa in cui beveva.
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AIReddite illi, sicut et ipsa reddidit, et duplicate duplicia secundum opera eius; in poculo, quo miscuit, miscete illi duplum.
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18,7Quanto ha speso per la sua gloria e il suo lusso,
tanto restituitele in tormento e afflizione.
Poiché diceva in cuor suo:
"Seggo come regina,
vedova non sono
e lutto non vedrò".
tanto restituitele in tormento e afflizione.
Poiché diceva in cuor suo:
"Seggo come regina,
vedova non sono
e lutto non vedrò".
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AI18,7Quantum glorificavit se et in deliciis fuit, tantum date illi tormentum et luctum. Quia in corde suo dicit: “Sedeo regina et vidua non sum et luctum non videbo”,
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18,8Per questo, in un solo giorno,
verranno i suoi flagelli:
morte, lutto e fame.
Sarà bruciata dal fuoco,
perché potente Signore è Dio
che l'ha condannata".
verranno i suoi flagelli:
morte, lutto e fame.
Sarà bruciata dal fuoco,
perché potente Signore è Dio
che l'ha condannata".
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AIideo in una die venient plagae eius, mors et luctus et fames, et igne comburetur, quia fortis est Dominus Deus, qui iudicavit illam ”.
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18,9I re della terra, che con essa si sono prostituiti e hanno vissuto nel lusso, piangeranno e si lamenteranno a causa sua, quando vedranno il fumo del suo incendio,
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AI18,9Et flebunt et plangent se super illam reges terrae, qui cum illa fornicati sunt et in deliciis vixerunt, cum viderint fumum incendii eius,
AI18,9Et flebunt et plangent se super illam reges terrae, qui cum illa fornicati sunt et in deliciis vixerunt, cum viderint fumum incendii eius,
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18,10tenendosi a distanza per paura dei suoi tormenti, e diranno:
"Guai, guai, città immensa,
Babilonia, città possente;
in un'ora sola è giunta la tua condanna!".
"Guai, guai, città immensa,
Babilonia, città possente;
in un'ora sola è giunta la tua condanna!".
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AI18,10longe stantes propter timorem tormentorum eius, dicentes: “ Vae, vae, civitas illa magna, Babylon, civitas illa fortis, quoniam una hora venit iudicium tuum! ”.
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18,11Anche i mercanti della terra piangono e si lamentano su di essa, perché nessuno compera più le loro merci:
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AIEt negotiatores terrae flent et lugent super illam, quoniam mercem eorum nemo emit amplius:
AIEt negotiatores terrae flent et lugent super illam, quoniam mercem eorum nemo emit amplius:
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18,12i loro carichi d'oro, d'argento e di pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto; legni profumati di ogni specie, oggetti d'avorio, di legno, di bronzo, di ferro, di marmo;
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AImercem auri et argenti et lapidis pretiosi et margaritarum, et byssi et purpurae et serici et cocci, et omne lignum thyinum et omnia vasa eboris et omnia vasa de ligno pretiosissimo et aeramento et ferro et marmore,
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18,13cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino, olio, fior di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, carri, schiavi e vite umane.
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AIet cinnamomum et amomum et odoramenta et unguenta et tus, et vinum et oleum et similam et triticum, et iumenta et oves et equorum et raedarum, et mancipiorum et animas hominum.
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18,14"I frutti che ti piacevano tanto
si sono allontanati da te;
tutto quel lusso e quello splendore
per te sono perduti
e mai più potranno trovarli".
si sono allontanati da te;
tutto quel lusso e quello splendore
per te sono perduti
e mai più potranno trovarli".
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AIEt fructus tui, desiderium animae, discesserunt a te, et omnia pinguia et clara perierunt a te, et amplius illa iam non invenient.
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18,15I mercanti, divenuti ricchi grazie a essa, si terranno a distanza per timore dei suoi tormenti; piangendo e lamentandosi, diranno:
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AI18,15Mercatores horum, qui divites facti sunt ab ea, longe stabunt propter timorem tormentorum eius flentes ac lugentes,
AI18,15Mercatores horum, qui divites facti sunt ab ea, longe stabunt propter timorem tormentorum eius flentes ac lugentes,
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18,16"Guai, guai, la grande città,
tutta ammantata di lino puro,
di porpora e di scarlatto,
adorna d'oro,
di pietre preziose e di perle!
tutta ammantata di lino puro,
di porpora e di scarlatto,
adorna d'oro,
di pietre preziose e di perle!
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AIdicentes: “ Vae, vae, civitas illa magna, quae amicta erat byssino et purpura et cocco, et deaurata auro et lapide pretioso et margarita,
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18,17In un'ora sola
tanta ricchezza è andata perduta!".
Tutti i comandanti di navi, tutti gli equipaggi, i naviganti e quanti commerciano per mare si tenevano a distanza
tanta ricchezza è andata perduta!".
Tutti i comandanti di navi, tutti gli equipaggi, i naviganti e quanti commerciano per mare si tenevano a distanza
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AIquoniam una hora desolatae sunt tantae divitiae! ”.
Et omnis gubernator et omnis, qui in locum navigat, et nautae et, quotquot maria operantur, longe steterunt
Et omnis gubernator et omnis, qui in locum navigat, et nautae et, quotquot maria operantur, longe steterunt
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18,18e gridavano, guardando il fumo del suo incendio: "Quale città fu mai simile all'immensa città?".
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AIet clamabant, videntes fumum incendii eius, dicentes: “ Quae similis civitati huic magnae? ”.
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18,19Si gettarono la polvere sul capo, e fra pianti e lamenti gridavano:
"Guai, guai, città immensa,
di cui si arricchirono
quanti avevano navi sul mare:
in un'ora sola fu ridotta a un deserto!
"Guai, guai, città immensa,
di cui si arricchirono
quanti avevano navi sul mare:
in un'ora sola fu ridotta a un deserto!
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AIEt miserunt pulverem super capita sua et clamabant, flentes et lugentes, dicentes: “ Vae, vae, civitas illa magna, in qua divites facti sunt omnes, qui habent naves in mari, de opibus eius, quoniam una hora desolata est!
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18,20Esulta su di essa, o cielo,
e voi, santi, apostoli, profeti,
perché, condannandola,
Dio vi ha reso giustizia!".
e voi, santi, apostoli, profeti,
perché, condannandola,
Dio vi ha reso giustizia!".
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AI18,20Exsulta super eam, caelum, et sancti et apostoli et prophetae, quoniam iudicavit Deus iudicium vestrum de illa! ”.
CEI 2008
Un angelo possente prese allora una pietra, grande come una màcina, e la gettò nel mare esclamando:
"Con questa violenza sarà distrutta
Babilonia, la grande città,
e nessuno più la troverà.
"Con questa violenza sarà distrutta
Babilonia, la grande città,
e nessuno più la troverà.
18,21
una pietra, grande come una màcina: il gesto simbolico si ispira a Ger 51,63-64. L’angelo possente è l’angelo incaricato delle più importanti missioni (vedi 5,2; 10,1-7).
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AIEt sustulit unus angelus fortis lapidem quasi molarem magnum et misit in mare dicens: “Impetu sic mittetur Babylon magna illa civitas et ultra iam non invenietur.
AIEt sustulit unus angelus fortis lapidem quasi molarem magnum et misit in mare dicens: “Impetu sic mittetur Babylon magna illa civitas et ultra iam non invenietur.
CEI 2008
18,22Il suono dei musicisti,
dei suonatori di cetra, di flauto e di tromba,
non si udrà più in te;
ogni artigiano di qualsiasi mestiere
non si troverà più in te;
il rumore della màcina
non si udrà più in te;
dei suonatori di cetra, di flauto e di tromba,
non si udrà più in te;
ogni artigiano di qualsiasi mestiere
non si troverà più in te;
il rumore della màcina
non si udrà più in te;
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AI18,22Et vox citharoedorum et musicorum et tibia canentium et tuba non audietur in te amplius, et omnis artifex omnis artis non invenietur in te amplius, et vox molae non audietur in te amplius,
CEI 2008
18,23la luce della lampada
non brillerà più in te;
la voce dello sposo e della sposa
non si udrà più in te.
Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra
e tutte le nazioni dalle tue droghe furono sedotte.
non brillerà più in te;
la voce dello sposo e della sposa
non si udrà più in te.
Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra
e tutte le nazioni dalle tue droghe furono sedotte.
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AIet lux lucernae non lucebit tibi amplius, et vox sponsi et sponsae non audietur in te amplius, quia mercatores tui erant magnates terrae, quia in veneficiis tuis erraverunt omnes gentes,
CEI 2008
18,24In essa fu trovato il sangue di profeti e di santi
e di quanti furono uccisi sulla terra".
e di quanti furono uccisi sulla terra".
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AI18,24et in ea sanguis prophetarum et sanctorum inventus est et omnium, qui interfecti sunt in terra! ”.