CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Genesi - 3
Genesi
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CEI 2008
3
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: "Non dovete mangiare di alcun albero del giardino"?".
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3,2Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare,
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Gn3,2La donna rispose al serpente:
— No, noi possiamo mangiare i frutti degli alberi del giardino!
— No, noi possiamo mangiare i frutti degli alberi del giardino!
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3,3ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete"".
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Gn3,3Soltanto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: Non mangiatene il frutto, anzi non toccatelo, altrimenti morirete!
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3,5Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male".
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Gnanzi, Dio sa bene che se ne mangerete i vostri occhi si apriranno, diventerete come lui: avrete la conoscenza di tutto.
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3,6Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò.
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GnLa donna osservò l’albero: i suoi frutti erano certo buoni da mangiare; era una delizia per gli occhi, era affascinante per avere quella conoscenza. Allora prese un frutto e ne mangiò. Lo diede anche all’uomo ed egli lo mangiò.
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3,7Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
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Gn3,7I loro occhi si aprirono e si resero conto di essere nudi. Perciò intrecciarono foglie di fico intorno ai fianchi.
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3,8Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l'uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.
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GnVerso sera l’uomo e la donna sentirono che Dio, il Signore, passeggiava nel giardino. Allora, per non incontrarlo, si nascosero tra gli alberi del giardino.
Rimandi
3,8
vergogna della nudità 2 Sam 10,4-5; Ap 3,18; 16,15.
Note al Testo
3,8
verso sera: l’espressione ebraica è del tipo: al vento del giorno, e indica il ponentino serale, meno probabilmente la brezza marina del mattino.
CEI 2008
3,10Rispose: "Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto".
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Gn3,10L’uomo rispose:
— Ho udito i tuoi passi nel giardino. Ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto.
— Ho udito i tuoi passi nel giardino. Ho avuto paura perché sono nudo e mi sono nascosto.
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3,11Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?".
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Gn3,11Gli chiese:
— Ma chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai mangiato il frutto che ti avevo proibito di mangiare?
— Ma chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai mangiato il frutto che ti avevo proibito di mangiare?
CEI 2008
3,12Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato".
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Gn3,12L’uomo gli rispose:
— La donna che mi hai messo a fianco mi ha offerto quel frutto e io l’ho mangiato.
— La donna che mi hai messo a fianco mi ha offerto quel frutto e io l’ho mangiato.
CEI 2008
3,13Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".
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GnDio, il Signore, si rivolse alla donna: — Che cosa hai fatto?
Rispose la donna:
— Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato.
Rispose la donna:
— Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato.
CEI 2008
3,14Allora il Signore Dio disse al serpente:
"Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
"Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
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GnAllora Dio, il Signore, disse al serpente:
«Per quel che hai fatto
tu porterai questa maledizione
fra tutti gli animali
e fra tutte le bestie selvatiche:
Striscerai sul tuo ventre
e mangerai polvere
tutti i giorni della tua vita.
«Per quel che hai fatto
tu porterai questa maledizione
fra tutti gli animali
e fra tutte le bestie selvatiche:
Striscerai sul tuo ventre
e mangerai polvere
tutti i giorni della tua vita.
CEI 2008
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno".
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno".
3,15
questa ti schiaccerà la testa: la tradizione cristiana legge qui un velato annuncio della redenzione in Cristo (vedi Rm 16,20).
CEI 2008
3,16Alla donna disse:
"Moltiplicherò i tuoi dolori
e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ed egli ti dominerà".
"Moltiplicherò i tuoi dolori
e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ed egli ti dominerà".
CEI 2008
3,17All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato: "Non devi mangiarne",
maledetto il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
maledetto il suolo per causa tua!
Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
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GnInfine disse all’uomo:
«Tu hai dato ascolto alla tua donna
e hai mangiato il frutto
che ti avevo proibito.
Ora, per causa tua,
la terra sarà maledetta:
con fatica ne ricaverai il cibo
tutti i giorni della tua vita.
«Tu hai dato ascolto alla tua donna
e hai mangiato il frutto
che ti avevo proibito.
Ora, per causa tua,
la terra sarà maledetta:
con fatica ne ricaverai il cibo
tutti i giorni della tua vita.
CEI 2008
3,19Con il sudore del tuo volto mangerai il pane,
finché non ritornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere ritornerai!".
finché non ritornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
polvere tu sei e in polvere ritornerai!".
CEI 2008
L'uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
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Gn3,20L’uomo chiamò la sua donna con il nome di ‘Eva’ (Vita) perché è la madre di tutta l’umanità.
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Gn3,21Allora Dio, il Signore, fece per l’uomo e la sua donna tuniche di pelle e li vestì.
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3,22Poi il Signore Dio disse: "Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre!".
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GnPoi Dio, il Signore, disse: «Ecco, l’uomo è diventato come un dio che ha la conoscenza di tutto. Ora bisogna proibirgli di raggiungere anche l’albero della vita: non ne mangerà e così non vivrà per sempre».
CEI 2008
3,24Scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all'albero della vita.
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GnCosì egli scacciò l’uomo e collocò cherubini di sentinella a oriente del giardino dell’Eden con una ∆spada infiammata e scintillante: dovevano impedire l’accesso all’albero della vita.
Note al Testo
3,24
cherubini: erano esseri mitologici in forma di tori o animali alati, posti simbolicamente a guardia dei palazzi delle divinità o dei re. — spada infiammata e scintillante: non è certo che questa spada sia in mano ai cherubini; potrebbe trattarsi di una raffigurazione del fulmine. A guardia dell’Eden vi sono dunque i cherubini e il fulmine.