CEI 2008 - Nuovo Testamento - Altre Lettere - Ebrei - 6
Ebrei
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Interconfessionale
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6
Perciò, lasciando da parte il discorso iniziale su Cristo, passiamo a ciò che è completo, senza gettare di nuovo le fondamenta: la rinuncia alle opere morte e la fede in Dio,
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EbPerciò lasciamo da parte gli insegnamenti più semplici su Cristo, e passiamo a un insegnamento più profondo. Non vogliamo ritornare sopra gli argomenti fondamentali, e cioè: la necessità di cambiare vita abbandonando le opere morte; la fede in Dio;
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la dottrina dei battesimi, l'imposizione delle mani, la risurrezione dei morti e il giudizio eterno.
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Quelli, infatti, che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo
6,4-8
L’apostasia dalla fede non ha rimedio, perché con essa si rifiuta l’atto salvifico di Gesù, Figlio di Dio, la sua morte di croce, avvenuta una volta per sempre (10,26-31).
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6,7Infatti, una terra imbevuta della pioggia che spesso cade su di essa, se produce erbe utili a quanti la coltivano, riceve benedizione da Dio;
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Eb6,7Dio benedice una terra che riceve piogge frequenti e produce piante utili a quelli che la coltivano.
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6,8ma se produce spine e rovi, non vale nulla ed è vicina alla maledizione: finirà bruciata!
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Eb6,8Ma se invece produce cespugli spinosi, non vale niente: rischia di essere maledetta da Dio e finirà bruciata.
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6,9Anche se a vostro riguardo, carissimi, parliamo così, abbiamo fiducia che vi siano in voi cose migliori, che portano alla salvezza.
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EbTuttavia, carissimi, anche se parliamo così, noi siamo convinti che voi siete sulla buona strada, quella che porta alla salvezza.
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6,10Dio infatti non è ingiusto tanto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e che tuttora rendete ai santi.
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Eb6,10Dio non è ingiusto. Non dimentica quel che avete fatto, e l’amore che avete mostrato verso di lui, aiutando i vostri fratelli nella fede, come fate anche ora.
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6,11Desideriamo soltanto che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine,
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Eb6,11Ma desideriamo che ciascuno di voi mostri sempre lo stesso impegno sino alla fine, in modo che la vostra speranza possa realizzarsi.
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6,12perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che, con la fede e la costanza, divengono eredi delle promesse.
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Eb6,12Non dovete diventare pigri; al contrario, dovete seguire l’esempio di quelli che, con la fede e la perseveranza, diventano eredi di ciò che Dio ha promesso.
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Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso
6,13-20
L’esortazione prosegue nella forma di incoraggiamento e invito alla speranza avendo come modello la storia di Abramo, con il quale Dio si impegnò con un giuramento (al v. 14 si cita Gen 22,17). Il fondamento della speranza per i cristiani è Gesù Cristo, che è entrato nel santuario del cielo come sommo sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchìsedek (v. 20).
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6,16Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore di loro, e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine a ogni controversia.
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Eb6,16Quando gli uomini fanno un giuramento, giurano per qualcuno più importante di loro, e il giuramento è per loro una garanzia che mette fine a ogni discussione.
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6,17Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa l'irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento,
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Eb6,17Ebbene, Dio voleva mostrare chiaramente agli eredi della sua promessa che egli non avrebbe mai cambiato la sua decisione. Per questo accompagnò la promessa con un giuramento.
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6,18affinché, grazie a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi, che abbiamo cercato rifugio in lui, abbiamo un forte incoraggiamento ad afferrarci saldamente alla speranza che ci è proposta.
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EbDunque ci sono due atti di Dio, la promessa e il giuramento, che non possono essere modificati e nei quali è impossibile che Dio mentisca. Così noi che abbiamo cercato rifugio in lui siamo fortemente incoraggiati ad afferrare con forza la speranza che è messa di fronte a noi.
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In essa infatti abbiamo come un'àncora sicura e salda per la nostra vita: essa entra fino al di là del velo del santuario,
6,19
Il velo, nel santuario ebraico, separa la sala interna dal Santo dei Santi, dove entra il sommo sacerdote per il rito dell’espiazione (Lv 16,2.12.15).
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EbTale speranza è come l’ancora della nostra vita: è sicura e robusta e, attraverso il velo del tempio celeste, penetra fino al *santuario di Dio.
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6,20dove Gesù è entrato come precursore per noi, divenuto sommo sacerdote per sempre secondo l'ordine di Melchìsedek.
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Eb6,20Là è entrato Gesù prima di noi e per noi: è diventato *sommo sacerdote per sempre, alla maniera di Melchìsedek.