CEI 2008 - Nuovo Testamento - Vangeli - Marco - 4
Marco
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Interconfessionale
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4
Cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
4,1
IL MISTERO DEL REGNO (4,1-6,29)
Parabola del seminatore (vedi Mt 13,1-23; Lc 8,4-15)
Parabola del seminatore (vedi Mt 13,1-23; Lc 8,4-15)
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McGesù si mise di nuovo a insegnare sulla riva del lago di Galilea. Attorno a lui si radunò una folla tanto grande che egli salì su una barca e si sedette. La barca era in acqua e tutta la gente se ne stava sulla sponda del lago.
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McGesù insegnava molte cose servendosi di *parabole. Presentava il suo insegnamento dicendo:
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Mc4,4Mentre seminava, una parte dei semi andò a cadere sulla strada: vennero gli uccelli e la mangiarono.
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4,5Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo,
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McUna parte andò a finire su un terreno dove c’erano molte pietre e poca terra: i semi germogliarono subito perché la terra non era profonda;
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Mc4,6ma il sole, quando si levò, bruciò le pianticelle ed esse seccarono, perché non avevano radici robuste.
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Mc4,7Un’altra parte cadde in mezzo alle spine: crescendo, le spine soffocarono i germogli e non li lasciarono maturare.
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4,8Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno".
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Mc4,8«Alcuni semi infine caddero in un terreno buono; i semi germogliarono, crebbero e diedero frutto: alcuni produssero trenta grani, altri sessanta, altri persino cento!».
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4,10Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole.
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4,11Ed egli diceva loro: "A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole,
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McEgli disse: «A voi Dio fa comprendere il segreto del suo *regno; per gli altri, invece, tutto rimane sotto forma di parabola
Rimandi
4,11
il segreto (del regno di Dio) Dn 2,19.22.27-30; Ef 1,9; 3,3+; 6,19; Col 4,3. — gli altri 1 Cor 5,12-13; Col 4,5; 1 Ts 4,12.
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affinché
guardino, sì, ma non vedano,
ascoltino, sì, ma non comprendano,
perché non si convertano e venga loro perdonato".
guardino, sì, ma non vedano,
ascoltino, sì, ma non comprendano,
perché non si convertano e venga loro perdonato".
4,12
Citazione di Is 6,9-10: l’insuccesso della predicazione di Gesù è misteriosamente conforme alla Scrittura e al progetto di Dio.
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Mcperché, come dice la *Bibbia:
Guardano e guardano, ma non vedono;
ascoltano e ascoltano, ma non capiscono.
Altrimenti tornerebbero verso Dio
e Dio perdonerebbe i loro peccati».
Guardano e guardano, ma non vedono;
ascoltano e ascoltano, ma non capiscono.
Altrimenti tornerebbero verso Dio
e Dio perdonerebbe i loro peccati».
Rimandi
4,12
Is 6,9-10 (Gv 12,40; At 28,26-27).
Note al Testo
4,12
Qui Marco riferisce alcune frasi di Isaia 6,9-10. — Altrimenti: altra traduzione possibile: perché non si convertano e Dio perdoni… Per la comprensione del testo vedi pure Mc 4,33-34.
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4,13E disse loro: "Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole?
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McPoi Gesù disse: «Non capite questa parabola? Come potrete allora capire tutte le altre parabole?
Rimandi
4,13
i discepoli non capiscono Mc 6,52; 7,18; 8,17.18.21.33; 9,10.32; 10,38.
Note al Testo
4,13-20
Questa spiegazione della parabola del seminatore sembra riflettere la sua utilizzazione nella Chiesa primitiva: l’attenzione si sposta dal seme, comunque fecondo malgrado le difficol tà, all’atteggiamento dei diversi “terreni” umani in cui viene gettato.
4,13-20
Questa spiegazione della parabola del seminatore sembra riflettere la sua utilizzazione nella Chiesa primitiva: l’attenzione si sposta dal seme, comunque fecondo malgrado le difficoltà, all’atteggiamento dei diversi “terreni” umani in cui viene gettato.
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4,15Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l'ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro.
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4,16Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l'accolgono con gioia,
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Mc4,16«I semi caduti dove c’erano molte pietre rappresentano quelle persone che, quando ascoltano la parola, l’accolgono con entusiasmo,
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4,17ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno.
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Mcma non hanno radici e non sono costanti: appena incontrano difficoltà o persecuzione a causa della parola di Dio, subito si lasciano andare.
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Note al Testo
4,17
lasciarsi andare è qui il senso del verbo scandalizzarsi (vedi nota a Matteo 5,29).
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4,18Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola,
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Mc4,18«I semi caduti tra le spine indicano altre persone ancora che ascoltano la parola,
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4,19ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto.
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Mcma poi si lasciano prendere dalle preoccupazioni di questo mondo, dai piaceri della ricchezza e da tante altre passioni: esse soffocano la parola di Dio, e così essa rimane senza frutto.
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4,20Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l'accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno".
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Mc4,20«Infine, i semi caduti nel buon terreno indicano quelli che ascoltano la parola, l’accolgono e la fanno fruttificare molto: trenta, sessanta e cento volte di più».
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Diceva loro: "Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro?
4,21-25
Parabola della lampada (vedi Mt 5,15; 10,26; Lc 8,16-18)
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4,22Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce.
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4,24Diceva loro: "Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più.
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Diceva: "Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno;
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Mc4,26E Gesù diceva: «Il *regno di Dio è come la semente che un uomo sparge nella terra.
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4,28Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga;
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Mc4,28La terra, da sola, fa crescere il raccolto: prima un filo d’erba, poi la spiga e, nella spiga, il grano maturo.
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4,29e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura".
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McE quando il frutto è pronto subito l’uomo prende la falce perché è venuto il momento del raccolto».
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Note al Testo
4,29
la falce e la mietitura sono immagini del giudizio di Dio (vedi Gioele 4,13; Apocalisse 14,15).
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Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?
4,30-32
Parabola del granello di senape (vedi Mt 13,31-32; Lc 13,18-19)
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Mc4,30E Gesù diceva: «A che cosa somiglia il regno di Dio? Con quale parabola ne parleremo?
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4,31È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno;
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4,32ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra".
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McMa poi, quando è stato seminato, cresce e diventa il più grande di tutte le piante dell’orto. E mette dei rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
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Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere.
4,33-34
Gesù parla con parabole (vedi Mt 13,34-35)
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Mc4,33Così, con molte parabole di questo genere, Gesù parlava alla gente e annunziava il suo messaggio così come potevano capire.
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Mc4,34Con la gente non parlava mai senza parabole; quando però si trovava solo con i suoi discepoli, spiegava loro ogni cosa.
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In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: "Passiamo all'altra riva".
4,35-41
Gesù placa il mare in tempesta (vedi Mt 8,18.23-27; Lc 8,22-25)
Alla giornata delle parabole seguono quattro racconti di miracoli, sullo scenario del lago. Il primo miracolo esorta alla fede grazie alla quale si vince la paura.
Alla giornata delle parabole seguono quattro racconti di miracoli, sullo scenario del lago. Il primo miracolo esorta alla fede grazie alla quale si vince la paura.
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Mc4,35La sera di quello stesso giorno Gesù disse ai suoi *discepoli: «Andiamo all’altra riva del lago».
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4,36E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui.
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Mc4,36Essi lasciarono la folla e portarono Gesù con la barca nella quale già si trovava. Anche altre barche lo accompagnarono.
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4,37Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena.
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McA un certo punto il vento si mise a soffiare con tale violenza che le onde si rovesciavano dentro la barca, e questa già si riempiva d’acqua.
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4,38Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa che siamo perduti?".
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Mc4,38Gesù intanto dormiva in fondo alla barca, la testa appoggiata su un cuscino. Allora gli altri lo svegliarono e gli dissero:
— *Maestro, affondiamo! Non te ne importa nulla?
— *Maestro, affondiamo! Non te ne importa nulla?
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4,39Si destò, minacciò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!". Il vento cessò e ci fu grande bonaccia.
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Mc4,40Poi Gesù disse ai suoi discepoli:
— Perché avete tanta paura? Non avete ancora fede?
— Perché avete tanta paura? Non avete ancora fede?
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4,41E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?".