CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Giobbe - 23
Giobbe
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CEI 2008
23
Giobbe prese a dire:
23,1
RISPOSTA DI GIOBBE A ELIFAZ (23,1-24,25)
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"Anche oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano pesa sopra i miei gemiti.
e la sua mano pesa sopra i miei gemiti.
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Gb23,2«Amaro è il mio lamento, ancor oggi,
a stento posso trattenere i miei gemiti.
a stento posso trattenere i miei gemiti.
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23,6Dovrebbe forse con sfoggio di potenza contendere con me?
Gli basterebbe solo ascoltarmi!
Gli basterebbe solo ascoltarmi!
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Gb23,6Mi contrasterebbe Dio con tutta la sua forza?
No, anzi, mi starebbe a sentire.
No, anzi, mi starebbe a sentire.
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Gb23,7Io sono giusto, gli parlerei di persona
e Dio, il mio giudice, dovrà assolvermi per sempre.
e Dio, il mio giudice, dovrà assolvermi per sempre.
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Gb23,9a nord non lo vedo, anche se è all’opera;
neanche a sud lo trovo, se si nasconde».
neanche a sud lo trovo, se si nasconde».
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23,10Poiché egli conosce la mia condotta,
se mi mette alla prova, come oro puro io ne esco.
se mi mette alla prova, come oro puro io ne esco.
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23,17ma non è a causa della tenebra che io perisco,
né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto.
né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto.