CEI 20082020,1 Davide fuggì da Naiot di Rama, si recò da Giònata e gli disse: "Che cosa ho fatto, che colpa e che peccato ho nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?".
CEI 200820,2Rispose: "Non sia mai. Non morirai. Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa? Non è possibile!".
CEI 200820,3Ma Davide giurò ancora: "Tuo padre sa benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice: "Giònata non deve sapere questa cosa, perché si affliggerebbe". Ma, per la vita del Signore e per la tua vita, c'è soltanto un passo tra me e la morte".
CEI 200820,4Giònata disse: "Che cosa desideri che io faccia per te?".
CEI 200820,5Rispose Davide: "Domani è la luna nuova e io dovrei fermarmi a mangiare con il re. Ma tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino alla terza sera.
CEI 200820,6Se tuo padre noterà la mia assenza, dirai: "Davide mi ha supplicato di andare in fretta a Betlemme, sua città, perché vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la famiglia".
CEI 200820,7Se dirà: "Va bene", allora il tuo servo può stare in pace. Se invece andrà in collera, sii certo che è stato deciso il peggio da parte sua.
CEI 200820,8Agisci con bontà verso il tuo servo, perché hai voluto legare a te il tuo servo con un patto del Signore: se c'è colpa in me, uccidimi tu; ma per qual motivo dovresti condurmi da tuo padre?".
CEI 200820,9Giònata rispose: "Non sia mai! Se di certo io sapessi che è deciso il male contro di te da parte di mio padre, non te lo farei forse sapere?".
CEI 200820,10Davide disse a Giònata: "Chi mi avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?".
CEI 200820,11Giònata rispose a Davide: "Vieni, andiamo in campagna". Uscirono tutti e due nella campagna.
CEI 200820,12Allora Giònata disse a Davide: "Per il Signore, Dio d'Israele, domani e dopodomani a quest'ora scruterò le intenzioni di mio padre. Se sarà benevolo verso Davide e io non manderò subito a riferirlo al tuo orecchio,
CEI 200820,13tanto faccia il Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre decidere il male a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu andrai tranquillo e il Signore sarà con te come è stato con mio padre.
CEI 200820,14Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto,
CEI 200820,15non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; neppure quando il Signore avrà eliminato dalla terra ogni uomo nemico di Davide,
CEI 200820,16non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di Davide".
CEI 200820,17Giònata volle ancora far giurare Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso.
CEI 200820,18Giònata disse a Davide: "Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata perché si guarderà al tuo posto.
CEI 200820,19Aspetterai il terzo giorno, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di quel fatto e resterai presso quella collinetta.
CEI 200820,20Io tirerò tre frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per conto mio.
CEI 200820,21Poi manderò il ragazzo gridando: "Va' a cercare le frecce!". Se dirò al ragazzo: "Guarda, le frecce sono più in qua di dove ti trovi, prendile!", allora vieni, perché tutto va bene per te; per la vita del Signore, non c'è niente.
CEI 200820,22Se invece dirò al giovane: "Guarda, le frecce sono più avanti di dove ti trovi!", allora va', perché il Signore ti fa partire.
CEI 200820,23Riguardo alle parole che abbiamo detto tu e io, ecco è testimone il Signore tra me e te per sempre".
CEI 200820,24Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re sedette a mangiare.
CEI 200820,25Il re sedette come al solito sul sedile contro il muro; Giònata si mise di fronte, Abner si sedette al fianco del re e si notò il posto di Davide.
CEI 200820,26Ma Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: "È un caso: non sarà puro. Certo non è puro".
CEI 200820,27Ma l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, si notò il posto di Davide. Saul disse allora a Giònata, suo figlio: "Perché il figlio di Iesse non è venuto a prendere cibo né ieri né oggi?".
CEI 200820,28Giònata rispose a Saul: "Davide mi ha chiesto con insistenza di andare a Betlemme.
CEI 200820,29Mi ha detto: "Lasciami andare, perché abbiamo in città il sacrificio di famiglia e mio fratello me ne ha fatto un obbligo. Se dunque ho trovato grazia ai tuoi occhi, lasciami libero, perché possa vedere i miei fratelli". Per questo non è venuto alla tavola del re".
CEI 200820,30Saul si adirò molto con Giònata e gli gridò: "Figlio di una scostumata, non so io forse che tu preferisci il figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre?
CEI 200820,31Perché fino a quando vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo qui da me, perché merita la morte".
CEI 200820,32Rispose Giònata a Saul, suo padre: "Perché deve morire? Che cosa ha fatto?".
CEI 200820,33Saul afferrò la lancia contro di lui per colpirlo e Giònata capì che suo padre aveva ormai deciso di uccidere Davide.
CEI 200820,34Giònata si alzò dalla tavola acceso d'ira e non volle prendere cibo in quel secondo giorno della luna nuova. Era rattristato per Davide, perché suo padre l'aveva offeso.
CEI 200820,35Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per l'appuntamento con Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo.
CEI 200820,36Egli disse al ragazzo: "Corri a cercare le frecce che io tirerò". Il ragazzo corse ed egli tirò la freccia più avanti di lui.
CEI 200820,37Il ragazzo corse fino al luogo dov'era la freccia che Giònata aveva tirato e Giònata gridò al ragazzo: "La freccia non è forse più avanti di te?".
CEI 200820,38Giònata gridò ancora al ragazzo: "Corri svelto e non fermarti!". Il ragazzo di Giònata raccolse le frecce e le portò al suo padrone.
CEI 200820,39Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano la cosa.
CEI 200820,40Allora Giònata diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: "Va' e riportale in città".
CEI 200820,41Partito il ragazzo, Davide si alzò da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l'un l'altro e piansero insieme, finché Davide si fece forza.
CEI 200820,42E Giònata disse a Davide: "Va' in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore in questi termini: "Il Signore sia tra me e te, tra la mia discendenza e la tua discendenza per sempre"".