CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Esodo - 12
Esodo
CEI 2008 Torna al libro
NT greco
CEI 2008
12
Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d'Egitto:
12,1-15
Il brano contiene le prescrizioni per la celebrazione della Pasqua annuale e riflette il rituale della Pasqua post-esilica. Incorporando i riti della “Pasqua dei nomadi” (vv. 5.9.11) e dando al rito dell’immolazione dell’agnello il senso di salvezza dal flagello dei primogeniti (vv. 12-13), la tradizione ebraica ha elevato questa celebrazione a “memoriale” (in ebraico: zikkaron), ponendola in grado di rendere sempre presente l’efficacia liberatrice della notte dell’esodo (v. 14). La Pasqua cristiana, assimilando i dati teologici e salvifici della Pasqua ebraica, è divenuta memoriale di una salvezza definitiva ed eterna (1Cor 11,23-25; Eb 10,1-18; 1Pt 2,21-25).
CEI 2008
Per sette giorni voi mangerete azzimi.
Fin dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case, perché chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo, quella persona sarà eliminata da Israele.
Fin dal primo giorno farete sparire il lievito dalle vostre case, perché chiunque mangerà del lievitato dal giorno primo al giorno settimo, quella persona sarà eliminata da Israele.
12,15-20
Viene descritto il rituale degli azzimi. Da festa primaverile degli ambienti agricoli, gli Azzimi divengono memoriale dell’esodo e per questo sono uniti alla celebrazione pasquale. Per sette giorni si mangiava pane senza lievito, preparato con frumento nuovo; sia al primo che al settimo giorno si teneva una convocazione generale. Il significato dell’azzimo è da ritrovarsi nella novità della farina con la quale questo tipo di pane è confezionato e nell’assenza di ogni elemento d’impurità. Paolo ne farà un simbolo della novità di vita del battezzato (1Cor 5,6-7).
CEI 2008
Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spalmerete l'architrave ed entrambi gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi esca dalla porta della sua casa fino al mattino.
12,22-23
Il sangue cosparso sugli stipiti delle porte degli Ebrei doveva essere una garanzia contro il flagello: il passaggio del Signore in quella notte sarebbe stato un “colpo” mortale per l’Egitto e un “passare oltre” le case degli Ebrei. In questo “passare oltre” (in ebraico: pasah) è fissata la salvezza della Pasqua dell’esodo (pesah). La Pasqua del NT è vista come passaggio di Cristo da questa vita alla vita in Dio (Gv 13,1) e come liberazione del credente dalla morte del peccato alla vita nello Spirito (Rm 6,3-4).
CEI 2008
Il Signore passerà per colpire l'Egitto, vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti; allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire.
CEI 2008
Gli Israeliti eseguirono l'ordine di Mosè e si fecero dare dagli Egiziani oggetti d'argento e d'oro e vesti.
12,35-36
Per la spoliazione degli egiziani, vedi nota a Es 3,21.
CEI 2008
Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini adulti, senza contare i bambini.
12,37-42
Gli Israeliti partono da Ramses e si fermano a Succot, località non identificata del delta del Nilo. Si sono proposte diverse interpretazioni della cifra di seicentomila uomini adulti (v. 37): qualcuno pensa si tratti di una amplificazione simile ad altre in uso negli antichi documenti semitici.