CEI 20082727,1 Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: "Figlio mio". Gli rispose: "Eccomi".
CEI 200827,2Riprese: "Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte.
CEI 200827,3Ebbene, prendi le tue armi, la tua faretra e il tuo arco, va' in campagna e caccia per me della selvaggina.
CEI 200827,4Poi preparami un piatto di mio gusto e portamelo; io lo mangerò affinché possa benedirti prima di morire".
CEI 200827,5Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa.
CEI 200827,6Rebecca disse al figlio Giacobbe: "Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù:
CEI 200827,7"Portami della selvaggina e preparami un piatto, lo mangerò e poi ti benedirò alla presenza del Signore prima di morire".
CEI 200827,8Ora, figlio mio, da' retta a quel che ti ordino.
CEI 200827,9Va' subito al gregge e prendimi di là due bei capretti; io preparerò un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto.
CEI 200827,10Così tu lo porterai a tuo padre, che ne mangerà, perché ti benedica prima di morire".
CEI 200827,11Rispose Giacobbe a Rebecca, sua madre: "Sai bene che mio fratello Esaù è peloso, mentre io ho la pelle liscia.
CEI 200827,12Forse mio padre mi toccherà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirerò sopra di me una maledizione invece di una benedizione".
CEI 200827,13Ma sua madre gli disse: "Ricada pure su di me la tua maledizione, figlio mio! Tu dammi retta e va' a prendermi i capretti".
CEI 200827,14Allora egli andò a prenderli e li portò alla madre, così la madre ne fece un piatto secondo il gusto di suo padre.
CEI 200827,15Rebecca prese i vestiti più belli del figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe;
CEI 200827,16con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo.
CEI 200827,17Poi mise in mano a suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato.
CEI 200827,18Così egli venne dal padre e disse: "Padre mio". Rispose: "Eccomi; chi sei tu, figlio mio?".
CEI 200827,19Giacobbe rispose al padre: "Io sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Àlzati, dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica".
CEI 200827,20Isacco disse al figlio: "Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!". Rispose: "Il Signore tuo Dio me l'ha fatta capitare davanti".
CEI 200827,21Ma Isacco gli disse: "Avvicìnati e lascia che ti tocchi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no".
CEI 200827,22Giacobbe si avvicinò a Isacco suo padre, il quale lo toccò e disse: "La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù".
CEI 200827,23Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e lo benedisse.
CEI 200827,24Gli disse ancora: "Tu sei proprio il mio figlio Esaù?". Rispose: "Lo sono".
CEI 200827,25Allora disse: "Servimi, perché possa mangiare della selvaggina di mio figlio, e ti benedica". Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve.
CEI 200827,26Poi suo padre Isacco gli disse: "Avvicìnati e baciami, figlio mio!".
CEI 200827,27Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse:
"Ecco, l'odore del mio figlio come l'odore di un campo che il Signore ha benedetto.
CEI 200827,28Dio ti conceda rugiada dal cielo, terre grasse, frumento e mosto in abbondanza.
CEI 200827,29Popoli ti servano e genti si prostrino davanti a te. Sii il signore dei tuoi fratelli e si prostrino davanti a te i figli di tua madre. Chi ti maledice sia maledetto e chi ti benedice sia benedetto!".
CEI 200827,30Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando tornò dalla caccia Esaù, suo fratello.
CEI 200827,31Anch'egli preparò un piatto, lo portò al padre e gli disse: "Si alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio, per potermi benedire".
CEI 200827,32Gli disse suo padre Isacco: "Chi sei tu?". Rispose: "Io sono il tuo figlio primogenito, Esaù".
CEI 200827,33Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse: "Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me l'ha portata? Io ho mangiato tutto prima che tu giungessi, poi l'ho benedetto e benedetto resterà".
CEI 200827,34Quando Esaù sentì le parole di suo padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Disse a suo padre: "Benedici anche me, padre mio!".
CEI 200827,35Rispose: "È venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la benedizione che spettava a te".
CEI 200827,36Riprese: "Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato già due volte? Già ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!". E soggiunse: "Non hai forse in serbo qualche benedizione per me?".
CEI 200827,37Isacco rispose e disse a Esaù: "Ecco, io l'ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l'ho provveduto di frumento e di mosto; ora, per te, che cosa mai potrei fare, figlio mio?".
CEI 200827,38Esaù disse al padre: "Hai una sola benedizione, padre mio? Benedici anche me, padre mio!". Esaù alzò la voce e pianse.
CEI 200827,39Allora suo padre Isacco prese la parola e gli disse:
"Ecco, la tua abitazione sarà lontano dalle terre grasse, lontano dalla rugiada del cielo dall'alto.
CEI 200827,40Vivrai della tua spada e servirai tuo fratello; ma verrà il giorno che ti riscuoterai, spezzerai il suo giogo dal tuo collo".
CEI 200827,41Esaù perseguitò Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato. Pensò Esaù: "Si avvicinano i giorni del lutto per mio padre; allora ucciderò mio fratello Giacobbe".
CEI 200827,42Ma furono riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore, ed ella mandò a chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: "Esaù, tuo fratello, vuole vendicarsi di te e ucciderti.
CEI 200827,43Ebbene, figlio mio, dammi retta: su, fuggi a Carran da mio fratello Làbano.
CEI 200827,44Rimarrai con lui qualche tempo, finché l'ira di tuo fratello si sarà placata.
CEI 200827,45Quando la collera di tuo fratello contro di te si sarà placata e si sarà dimenticato di quello che gli hai fatto, allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei venir privata di voi due in un solo giorno?".
CEI 200827,46E Rebecca disse a Isacco: "Ho disgusto della mia vita a causa delle donne ittite: se Giacobbe prende moglie tra le Ittite come queste, tra le ragazze della regione, a che mi giova la vita?".