CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Sapienza - 2
Sapienza
CEI 2008 Torna al libro
NT greco
CEI 2008
2
Dicono fra loro sragionando:
"La nostra vita è breve e triste;
non c'è rimedio quando l'uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi dal regno dei morti.
"La nostra vita è breve e triste;
non c'è rimedio quando l'uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi dal regno dei morti.
CEI 2008
Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta.
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta.
2,12-20
La condotta del giusto è rimprovero per l’empio
Il ritratto del giusto, qui delineato, si ispira al quarto canto del Servo sofferente (Is 52,13-53,12) e a Sal 22,8. La totale fiducia che il giusto ripone in Dio, il suo rigore morale e la sua fedeltà alla legge diventano un monito insopportabile per l’empio, che decide di sottoporlo a tortura con violenze e tormenti (v. 19) e poi sopprimerlo.
Il ritratto del giusto, qui delineato, si ispira al quarto canto del Servo sofferente (Is 52,13-53,12) e a Sal 22,8. La totale fiducia che il giusto ripone in Dio, il suo rigore morale e la sua fedeltà alla legge diventano un monito insopportabile per l’empio, che decide di sottoporlo a tortura con violenze e tormenti (v. 19) e poi sopprimerlo.
CEI 2008
Ma per l'invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
2,24
Il serpente del racconto di Gen 3 viene qui identificato con il diavolo. La morte fisica è effetto della condizione terrestre dell’uomo, quella spirituale è invece opera del peccato.