CEI 200834,2"Ascoltate, saggi, le mie parole e voi, dotti, porgetemi l'orecchio,
CEI 200834,3perché come l'orecchio distingue le parole e il palato assapora i cibi,
CEI 200834,4così noi esploriamo ciò che è giusto, indaghiamo tra noi ciò che è bene.
CEI 200834,5Giobbe ha detto: "Io sono giusto, ma Dio mi nega il mio diritto;
CEI 200834,6contro il mio diritto passo per menzognero, inguaribile è la mia piaga, benché senza colpa".
CEI 200834,7Quale uomo è come Giobbe che beve, come l'acqua, l'insulto,
CEI 200834,8che cammina in compagnia dei malfattori, andando con uomini iniqui?
CEI 200834,9Infatti egli ha detto: "Non giova all'uomo essere gradito a Dio".
CEI 2008Perciò ascoltatemi, voi che siete uomini di senno: lontano da Dio l'iniquità e dall'Onnipotente l'ingiustizia!
34,10-30La giustizia di Dio
CEI 200834,11Egli infatti ricompensa l'uomo secondo le sue opere, retribuisce ciascuno secondo la sua condotta.
CEI 200834,12In verità, Dio non agisce da ingiusto e l'Onnipotente non sovverte il diritto!
CEI 200834,13Chi mai gli ha affidato la terra? Chi gli ha assegnato l'universo?
CEI 200834,14Se egli pensasse solo a se stesso e a sé ritraesse il suo spirito e il suo soffio,
CEI 200834,15ogni carne morirebbe all'istante e l'uomo ritornerebbe in polvere.
CEI 200834,16Se sei intelligente, ascolta bene questo, porgi l'orecchio al suono delle mie parole.
CEI 200834,17Può mai governare chi è nemico del diritto? E tu osi condannare il Giusto supremo?
CEI 200834,18Lui che dice a un re: "Iniquo!" e ai prìncipi: "Malvagi!",
CEI 200834,19lui che non usa parzialità con i potenti e non preferisce il ricco al povero, perché tutti sono opera delle sue mani.
CEI 200834,20In un istante muoiono e nel cuore della notte sono colpiti i potenti e periscono. Senza sforzo egli rimuove i tiranni,
CEI 200834,21perché tiene gli occhi sulla condotta dell'uomo e vede tutti i suoi passi.
CEI 200834,22Non vi è tenebra, non densa oscurità, dove possano nascondersi i malfattori.
CEI 200834,23Poiché non si fissa una data all'uomo per comparire davanti a Dio in giudizio:
CEI 200834,24egli abbatte i potenti, senza fare indagini, e colloca altri al loro posto.
CEI 200834,25Perché conosce le loro opere, li travolge nella notte e sono schiacciati.
CEI 200834,26Come malvagi li percuote, li colpisce alla vista di tutti,
CEI 200834,27perché si sono allontanati da lui e di tutte le sue vie non vollero saperne,
CEI 200834,28facendo salire fino a lui il grido degli oppressi, ed egli udì perciò il lamento dei poveri.
CEI 200834,29Se egli rimane inattivo, chi può condannarlo? Se nasconde il suo volto, chi può vederlo? Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
CEI 200834,30perché non regni un uomo perverso, e il popolo non venga ostacolato.
CEI 2008A Dio si può dire questo: "Mi sono ingannato, non farò più del male.
34,31-37Giobbe si è ribellato ingiustamente a Dio
CEI 200834,32Al di là di quello che vedo, istruiscimi tu. Se ho commesso iniquità, non persisterò".
CEI 200834,33Forse dovrebbe ricompensare secondo il tuo modo di vedere, perché tu rifiuti il suo giudizio? Sei tu che devi scegliere, non io, di', dunque, quello che sai.
CEI 200834,34Gli uomini di senno mi diranno insieme a ogni saggio che mi ascolta:
CEI 200834,35"Giobbe non parla con sapienza e le sue parole sono prive di senso".
CEI 200834,36Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo, per le sue risposte da uomo empio,
CEI 200834,37perché al suo peccato aggiunge la ribellione, getta scherno su di noi e moltiplica le sue parole contro Dio".