CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Salmi - 137
Salmi
CEI 2008 Torna al libro
NT greco
SALMO 137 (136)
( 137,1-137,9 )
IL CANTO DELL'ESULE
( 137,1-137,9 )
CEI 2008
137
Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
137,1
L'antitesi Sion/Gerusalemme e Babilonia/Edom e la contrapposizione tra il verbo ricordare e il verbo dimenticare, costituiscono il filo conduttore di questo inno, che alcuni classificano tra i “canti di Sion” (vedi nota a Sal 46), mentre altri collocano tra le lamentazioni collettive. Il salmista, da una parte, ha vivo il ricordo dell’esilio in Babilonia, dall’altra avverte il profondo legame che lo unisce a Gerusalemme/Sion, cuore della sua fede.
137,1
i fiumi di Babilonia: il Tigri e l’Eufrate con i loro canali.
CEI 2008
Ricòrdati, Signore, dei figli di Edom,
che, nel giorno di Gerusalemme,
dicevano: "Spogliatela, spogliatela
fino alle sue fondamenta!".
che, nel giorno di Gerusalemme,
dicevano: "Spogliatela, spogliatela
fino alle sue fondamenta!".
137,7
Gli Edomiti si unirono ai Babilonesi nel distruggere e saccheggiare Gerusalemme (vedi Lam 4,21-22; Abd 9-16).
CEI 2008
Figlia di Babilonia devastatrice,
beato chi ti renderà quanto ci hai fatto.
beato chi ti renderà quanto ci hai fatto.
137,8-9
Figlia di Babilonia: un appellativo per indicare il popolo babilonese, personificato. La maledizione qui racchiusa si rifà alla legge del taglione (Es 21,23-24). Sfracellare i bambini contro la pietra era un modo barbaro e crudele di vendicarsi sui vinti (2Re 8,12; Is 14,22; Os 14,1; Na 3,10). Vedi anche nota a Sal 109.