CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Esodo - 33
Esodo
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NT greco
CEI 2008
Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell'accampamento, a una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell'accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore.
33,7-11
La tenda di cui si parla qui, appartiene a una tradizione più antica di quella a cui si fa riferimento nei cc. 25-31 e 35-40. Ha queste caratteristiche: è fuori dell’accampamento; è per il convegno o per la consultazione di Dio da parte di Mosè; la nube teofanica si ferma all’ingresso della tenda.
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Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico. Poi questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda.
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Gli disse: "Mostrami la tua gloria!".
33,18-23
Mosè chiede di vedere la gloria (v. 18), cioè il volto stesso di Dio. Dio gli risponde che di lui si può sperimentare la bontà e l’efficacia del nome, ma non il volto: Dio è l’assolutamente Altro, il Trascendente. Nel Prologo del vangelo di Giovanni, si afferma che Dio Padre si rende visibile attraverso il velo del volto umano del Figlio (Gv 1,14; vedi anche 14,9).