CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Levitico - 11
Levitico
CEI 2008 Torna al libro
NT greco
PURO E IMPURO
( 11,1-16,34 )
Animali puri e impuri
( 11,1-11,47 )
CEI 2008
11
Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse loro:
11,1-15,33
I cc. 11-15 sono chiamati anche “codice di purità”, in quanto comprendono una serie di testi che riguardano la purità rituale. “Sacro” è il luogo o il tempo prossimo alla divinità, “puro” ciò che può avvicinarsi a questo ambito. Gesù si stacca dalla semplice distinzione tra puro e impuro, per affermare come indispensabile l’intima rettitudine del cuore (vedi soprattutto Mc 7,1-23). In At 10,9-16 il superamento della distinzione tra animali puri e impuri prepara la comunione di mensa tra gli Ebrei credenti in Cristo e i pagani, che saranno accolti come membri della Chiesa.
11,1-47
Una serie di norme indica quali animali possano essere o commestibili o non commestibili. Lo scopo delle distinzioni viene chiarito nella conclusione del capitolo (vv. 44-47): l’obbligo alla santità determina per il popolo di Israele la necessità di difendersi da quanto potrebbe contaminarlo.
CEI 2008
Poiché io sono il Signore, vostro Dio. Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo; non rendete impure le vostre persone con alcuno di questi animali che strisciano per terra.
11,44
siate santi, perché io sono santo: Dio è santo perché è la pienezza della potenza, della vita e della bontà. Per l’intero popolo e per ogni singolo Ebreo, l’atto di culto costituisce il momento supremo dell’incontro con quel Dio che l’ha scelto: occorre compiere dunque i riti in condizione di santità. L’esigenza della santità è più volte espressa nel Levitico (11,44-45; 19,2; 20,7.26), in particolare per i sacerdoti (21,6-8).