CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Daniele - 4
Daniele
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NT greco
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4,16Allora Daniele, chiamato Baltassàr, rimase per qualche tempo confuso e turbato dai suoi pensieri. Ma il re gli disse: "Baltassàr, il sogno non ti turbi e neppure la sua spiegazione". Rispose Baltassàr: "Signore mio, valga il sogno per i tuoi nemici e la sua spiegazione per i tuoi avversari.
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4,20Che il re abbia visto un vigilante, un santo che discendeva dal cielo e diceva: "Tagliate l'albero, spezzatelo, però lasciate nella terra il ceppo con le sue radici, legato con catene di ferro e di bronzo sull'erba fresca del campo; sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le bestie del campo, finché sette tempi siano passati su di lui",
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L'ordine che è stato dato di lasciare il ceppo con le radici dell'albero significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, quando avrai riconosciuto che al Cielo appartiene il dominio.
4,23
La parola Cielo sta qui al posto di “Dio” o “Signore”: è un modo per evitare di pronunciare il nome divino, secondo l’uso della tradizione giudaica. Vedi anche nota a 2,18.