CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Aggeo - 2
Aggeo
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NT greco
CEI 2008
2
Il ventuno del settimo mese, per mezzo del profeta Aggeo fu rivolta questa parola del Signore:
2,1
GLORIA DEL NUOVO TEMPIO (2,1-9)
Il ventuno del settimo mese: ottobre del 520. È anche il periodo della festa delle Capanne.
Il ventuno del settimo mese: ottobre del 520. È anche il periodo della festa delle Capanne.
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Il ventiquattro del nono mese, nel secondo anno di Dario, questa parola del Signore fu rivolta al profeta Aggeo:
2,10
CULTO E BENEDIZIONE (2,10-19)
Impurità del popolo
Il ventiquattro del nono mese: dicembre del 520.
Impurità del popolo
Il ventiquattro del nono mese: dicembre del 520.
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Se uno in un lembo del suo vestito porta carne consacrata e con il lembo tocca il pane, il companatico, il vino, l'olio o qualunque altro cibo, questo verrà consacrato?". "No", risposero i sacerdoti.
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Aggeo soggiunse: "Se uno che è contaminato per il contatto di un cadavere tocca una di quelle cose, sarà essa impura?". "Sì, è impura", risposero i sacerdoti.
2,13
Circa le norme sulla purità, vedi in particolare Lv 22,4-7.
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Il ventiquattro del mese questa parola del Signore fu rivolta una seconda volta ad Aggeo:
2,20
PROMESSA PER ZOROBABELE (2,20-23)
Si annuncia l’avvento degli ultimi tempi e si presenta una missione particolare per Zorobabele. Il profeta sembra vedere in lui il possibile erede delle promesse fatte a Davide: Zorobabele è una prefigurazione del messia.
Si annuncia l’avvento degli ultimi tempi e si presenta una missione particolare per Zorobabele. Il profeta sembra vedere in lui il possibile erede delle promesse fatte a Davide: Zorobabele è una prefigurazione del messia.
CEI 2008
In quel giorno - oracolo del Signore degli eserciti - io ti prenderò, Zorobabele, figlio di Sealtièl, mio servo - oracolo del Signore - e ti porrò come un sigillo, perché io ti ho eletto". Oracolo del Signore degli eserciti.
2,23
ti porrò come un sigillo: il sigillo era per gli antichi un oggetto prezioso, strumento per autenticare i propri scritti o le proprie cose; lo si teneva con cura (vedi Ct 8,6 e nota).