CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Geremia - 26
Geremia
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NT greco
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26
All'inizio del regno di Ioiakìm, figlio di Giosia, re di Giuda, fu rivolta a Geremia questa parola da parte del Signore:
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I capi di Giuda vennero a sapere queste cose e salirono dalla reggia nel tempio del Signore e sedettero all'ingresso della porta Nuova del tempio del Signore.
26,10
La porta Nuova era uno degli ingressi all’area del tempio, forse la stessa porta che viene chiamata “porta superiore” in 2Re 15,35.
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"Michea di Morèset, che profetizzava al tempo di Ezechia, re di Giuda, affermò a tutto il popolo di Giuda: "Così dice il Signore degli eserciti:
Sion sarà arata come un campo
e Gerusalemme diventerà un cumulo di rovine,
il monte del tempio un'altura boscosa!".
Sion sarà arata come un campo
e Gerusalemme diventerà un cumulo di rovine,
il monte del tempio un'altura boscosa!".
26,18
Gli oracoli di Michea di Morèset, contemporaneo di Isaia, sono conservati nel libro che porta il suo nome, nella raccolta dei dodici profeti minori. Qui si cita Mi 3,12.
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Ma la mano di Achikàm, figlio di Safan, fu a favore di Geremia, perché non lo consegnassero al popolo per metterlo a morte.
26,24
Achikàm: era stato membro del consiglio regale all’epoca di Giosia (vedi 2Re 22,12-13); suo figlio Godolia fu nominato governatore delle città di Giuda dal re di Babilonia (39,14; 40,5). La mano indica in senso ampio la protezione.