CEI 2008 - Antico Testamento - Pentateuco - Esodo - 20
Esodo
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NT greco
Impegno e condizione dell’alleanza: la legge
( 20,1-23,33 )
CEI 2008
20
Dio pronunciò tutte queste parole:
20,1
Dio pronunciò tutte queste parole: il “decalogo”, cioè le “dieci parole”, come dice la Bibbia altrove (Es 34,28; Dt 4,13; 10,4), è il risultato di una lunga gestazione. Vi si trovano indicazioni etiche appartenenti a culture diverse. La struttura è data da due serie di comandi: religiosi (i primi tre) e sociali (gli altri sette). La numerazione dei comandamenti cambia a seconda delle versioni: si vedano le differenze tra Es 20,17 e Dt 5,21. Il decalogo è uno dei testi biblici universalmente più noti e che più hanno influenzato culture e legislazioni. Gesù, accogliendolo, ne ha radicalizzato le esigenze (Mt 5,21-48).
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Il Signore disse a Mosè: "Così dirai agli Israeliti: "Voi stessi avete visto che vi ho parlato dal cielo!
20,22-23,19
È il cosiddetto “codice dell’alleanza”. Rispecchia una società e una cultura agricola: suppone perciò un Israele sedentarizzato in Canaan. Il testo è tra i più antichi della Bibbia e ha riscontri nei codici più famosi del Vicino Oriente antico. Le disposizioni legislative sono proposte a partire da un determinato caso, ma non mancano norme assolute, come quelle dei comandamenti.
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Farai per me un altare di terra e sopra di esso offrirai i tuoi olocausti e i tuoi sacrifici di comunione, le tue pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo dove io vorrò far ricordare il mio nome, verrò a te e ti benedirò.
20,24
Si riflette qui la situazione più antica che riconosce la legittimità di più santuari, al contrario di quanto diràDt 12,5 che ammette un solo luogo di culto.