CEI 2008 - Antico Testamento - Libri Profetici - Daniele - 13
Daniele
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NT greco
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In quell'anno erano stati eletti giudici del popolo due anziani; erano di quelli di cui il Signore ha detto: "L'iniquità è uscita da Babilonia per opera di anziani e di giudici, che solo in apparenza sono guide del popolo".
13,5
L’iniquità è uscita: forse allude a Ger 29,21-23.
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persero il lume della ragione, distolsero gli occhi per non vedere il Cielo e non ricordare i giusti giudizi.
13,9
Cielo: indica Dio e la sua volontà (vedi anche 4,23).
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Susanna, piangendo, esclamò: "Sono in difficoltà da ogni parte. Se cedo, è la morte per me; se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani.
13,22
La morte era la pena per l’adulterio. Secondo la legge (Dt 22,23-27) la fanciulla va considerata innocente quando chiede aiuto gridando.
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Ora, dunque, se tu hai visto costei, di': sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?". Rispose: "Sotto un lentisco".
13,54-59
Nel testo greco c’è un gioco di parole tra i nomi degli alberi e la condanna pronunciata da Daniele: il lentisco è in greco schinos, parola che presenta un’assonanza con il verbo schizein “dividere nel mezzo”; similmente il termine greco per leccio, prinos, richiama il verbo prizein o priein che significa “spaccare nel mezzo”.
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e, applicando la legge di Mosè, li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangue innocente.
13,62
applicando la legge di Mosè: si riferisce a Dt 19,16-20.