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CEI 1974 - Antico Testamento - Libri Sapienziali - Giobbe - 3

Giobbe

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CEI 2008

CEI 1974 3 Dopo, Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno;
3,1 La maledizione della notte del concepimento e del giorno della nascita era un modo per esprimere un violento dolore.
CEI 2008 Gb Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno.
3,1 DIALOGO TRA GIOBBE E I SUOI TRE AMICI: ELIFAZ, BILDAD E SOFAR (3,1-31,40)
PRIMO DISCORSO DI GIOBBE (3,1-26)
CEI 1974 3,2 prese a dire:
CEI 2008 Gb3,2Prese a dire:
CEI 1974 3,3 Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: "E` stato concepito un uomo!".
CEI 2008 Gb"Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: "È stato concepito un maschio!".
3,3  Il lamento di Giobbe
CEI 1974 3,4 Quel giorno sia tenebra,
non lo ricerchi Dio dall`alto,
né brilli mai su di esso la luce.
CEI 2008 Gb3,4Quel giorno divenga tenebra,
non se ne curi Dio dall'alto,
né brilli mai su di esso la luce.
CEI 1974 3,5 Lo rivendichi tenebra e morte,
gli si stenda sopra una nube
e lo facciano spaventoso gli uragani del giorno!
CEI 2008 Gb3,5Lo rivendichino la tenebra e l'ombra della morte,
gli si stenda sopra una nube
e lo renda spaventoso l'oscurarsi del giorno!
CEI 1974 3,6 Quel giorno lo possieda il buio
non si aggiunga ai giorni dell`anno,
non entri nel conto dei mesi.
CEI 2008 Gb3,6Quella notte se la prenda il buio,
non si aggiunga ai giorni dell'anno,
non entri nel conto dei mesi.
CEI 1974 3,7 Ecco, quella notte sia lugubre
e non entri giubilo in essa.
CEI 2008 Gb3,7Ecco, quella notte sia sterile,
e non entri giubilo in essa.
CEI 1974 La maledicano quelli che imprecano al giorno,
che sono pronti a evocare Leviatan.
3,8 Quelli che imprecano al giorno sono gli stregoni che, con i loro sortilegi, vogliono rendere propizio il giorno. Leviatan è un mostro mitico rappresentato come un coccodrillo: cfr. 40, 25. Si riteneva che i mostri fossero causa dell' eclisse.
CEI 2008 GbLa maledicano quelli che imprecano il giorno,
che sono pronti a evocare Leviatàn.
3,8 Il Leviatàn (“tortuoso”) è un mostro dell’antica mitologia orientale, rappresentato come un coccodrillo (vedi 26,1340,25).
CEI 1974 Si oscurino le stelle del suo crepuscolo,
speri la luce e non venga;
non veda schiudersi le palpebre dell`aurora,
3,9 Le palpebre dell'autora, cioè i primi albori del giorno.
CEI 2008 Gb3,9Si oscurino le stelle della sua alba,
aspetti la luce e non venga
né veda le palpebre dell'aurora,
CEI 1974 3,10 poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno,
e non ha nascosto l`affanno agli occhi miei!
CEI 2008 Gb3,10poiché non mi chiuse il varco del grembo materno,
e non nascose l'affanno agli occhi miei!
CEI 1974 3,11 E perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
CEI 2008 Gb3,11Perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
CEI 1974 Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e perché due mammelle, per allattarmi?
3,12 Ricevendo il figlio sulle ginocchia, il padre lo riconosceva come suo.
CEI 2008 Gb3,12Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e due mammelle mi allattarono?
CEI 1974 3,13 Sì, ora giacerei tranquillo,
dormirei e avrei pace
CEI 2008 Gb3,13Così, ora giacerei e avrei pace,
dormirei e troverei riposo
CEI 1974 3,14 con i re e i governanti della terra,
che si sono costruiti mausolei,
CEI 2008 Gb3,14con i re e i governanti della terra,
che ricostruiscono per sé le rovine,
CEI 1974 o con i principi, che hanno oro
e riempiono le case d`argento.
3,15 Le case sono le tombe.
CEI 2008 Gb3,15e con i prìncipi, che posseggono oro
e riempiono le case d'argento.
CEI 1974 3,16 Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bimbi che non hanno visto la luce.
CEI 2008 Gb3,16Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bambini che non hanno visto la luce.
CEI 1974 3,17 Laggiù i malvagi cessano d`agitarsi,
laggiù riposano gli sfiniti di forze.
CEI 2008 GbLà i malvagi cessano di agitarsi,
e chi è sfinito trova riposo.
3,17 Là i malvagi cessano di agitarsi: nel pensiero di Giobbe, come in quasi tutto l’AT, l’esistenza che attende l’uomo dopo la morte non è vita; è un’esistenza di ombre, dove buoni e cattivi stanno assieme, senza affetti né speranze (vedi 1Sam 28,19), Dio non è invocato e non interviene (vedi Sal 88,11-13). L’ambito in cui Dio manifesta la sua giustizia è ristretto, dunque, alla vita presente.
CEI 1974 3,18 I prigionieri hanno pace insieme,
non sentono più la voce dell`aguzzino.
CEI 2008 Gb3,18Anche i prigionieri hanno pace,
non odono più la voce dell'aguzzino.
CEI 1974 3,19 Laggiù è il piccolo e il grande,
e lo schiavo è libero dal suo padrone.
CEI 2008 Gb3,19Il piccolo e il grande là sono uguali,
e lo schiavo è libero dai suoi padroni.
CEI 1974 3,20 Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha l`amarezza nel cuore,
CEI 2008 GbPerché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha amarezza nel cuore,
3,20-26 L’enigma dell’esistenza
CEI 1974 3,21 a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
CEI 2008 Gb3,21a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
CEI 1974 3,22 che godono alla vista di un tumulo,
gioiscono se possono trovare una tomba...
CEI 2008 Gb3,22che godono fino a esultare
e gioiscono quando trovano una tomba,
CEI 1974 3,23 a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio da ogni parte ha sbarrato?
CEI 2008 Gb3,23a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio ha sbarrato da ogni parte?
CEI 1974 3,24 Così, al posto del cibo entra il mio gemito,
e i miei ruggiti sgorgano come acqua,
CEI 2008 Gb3,24Perché al posto del pane viene la mia sofferenza
e si riversa come acqua il mio grido,
CEI 1974 3,25 perché ciò che temo mi accade
e quel che mi spaventa mi raggiunge.
CEI 2008 Gb3,25perché ciò che temevo mi è sopraggiunto,
quello che mi spaventava è venuto su di me.
CEI 1974 3,26 Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo e viene il tormento!
CEI 2008 Gb3,26Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo ed è venuto il tormento!".