CEI 1974 - Nuovo Testamento - Lettere Paoline - 2 Corinzi - 5
2 Corinzi
CEI 1974 Torna al libro
Nova Vulgata
CEI 1974
5
Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un`abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli.
5,1
La dimora eterna è il corpo vivificato dallo Spirito (cfr 1 Cor 15, 44-45) nella risurrezione finale. Quelli che saranno ancora vivi al tempo della venuta gloriosa di Cristo (v. 3) indosseranno sopra il corpo fisico trasformato il corpo spirituale, celeste; quelli che saranno già morti indosseranno il corpo spirituale come un vestito nuovo: cfr 1 Cor 15, 51 cfr 53.54. cfr 1 Ts 4, 16-17.
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2ECorScimus enim quoniam si terrestris domus nostra huius tabernaculi dissolvatur, aedificationem ex Deo habemus domum non manufactam, aeternam in caelis.
CEI 1974
5,2 Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste:
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2ECor5,2Nam et in hoc ingemiscimus, habitationem nostram, quae de caelo est, superindui cupientes,
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5,4 In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita.
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2ECor5,4Nam et, qui sumus in tabernaculo, ingemiscimus gravati, eo quod nolumus exspoliari sed supervestiri, ut absorbeatur, quod mortale est, a vita.
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2ECorQui autem effecit nos in hoc ipsum, Deus, qui dedit nobis arrabonem Spiritus.
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5,6 Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore,
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2ECorAudentes igitur semper et scientes quoniam, dum praesentes sumus in corpore, peregrinamur a Domino;
2ECorAudentes igitur semper et scientes quoniam, dum praesentes sumus in corpore, peregrinamur a Domino;
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5,9 Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi.
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2ECorEt ideo contendimus sive praesentes sive absentes placere illi.
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5,10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.
L`amore di Cristo è forza
L`amore di Cristo è forza
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2ECorOmnes enim nos manifestari oportet ante tribunal Christi, ut referat unusquisque pro eis, quae per corpus gessit, sive bonum sive malum.
CEI 1974
5,11 Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze.
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2ECor5,11Scientes ergo timorem Domini hominibus suademus, Deo autem manifesti sumus; spero autem et in conscientiis vestris manifestos nos esse.
2ECor5,11Scientes ergo timorem Domini hominibus suademus, Deo autem manifesti sumus; spero autem et in conscientiis vestris manifestos nos esse.
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5,12 Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore.
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2ECor5,12Non iterum nos commendamus vobis, sed occasionem damus vobis gloriandi pro nobis, ut habeatis ad eos, qui in facie gloriantur et non in corde.
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Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi.
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Poiché l`amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti.
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2ECor5,14Caritas enim Christi urget nos, aestimantes hoc quoniam, si unus pro omnibus mortuus est, ergo omnes mortui sunt;
2ECor5,14Caritas enim Christi urget nos, aestimantes hoc quoniam, si unus pro omnibus mortuus est, ergo omnes mortui sunt;
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5,15 Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro.
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2ECor5,15et pro omnibus mortuus est, ut et, qui vivunt, iam non sibi vivant, sed ei, qui pro ipsis mortuus est et resurrexit.
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Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così.
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2ECor5,16Itaque nos ex hoc neminem novimus secundum carnem; et si cognovimus secundum carnem Christum, sed nunc iam non novimus.
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5,18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.
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2ECor5,18Omnia autem ex Deo, qui reconciliavit nos sibi per Christum et dedit nobis ministerium reconciliationis,
2ECor5,18Omnia autem ex Deo, qui reconciliavit nos sibi per Christum et dedit nobis ministerium reconciliationis,
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E` stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
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2ECor5,19quoniam quidem Deus erat in Christo mundum reconcilians sibi, non reputans illis delicta ipsorum, et posuit in nobis verbum reconciliationis.
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5,20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
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2ECor5,20Pro Christo ergo legatione fungimur tamquam Deo exhortante per nos. Obsecramus pro Christo, reconciliamini Deo.
CEI 1974
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.
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2ECor5,21Eum, qui non noverat peccatum, pro nobis peccatum fecit, ut nos efficeremur iustitia Dei in ipso.