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CEI 1974 - Nuovo Testamento - Altre Lettere - Giacomo - 1

Giacomo

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Nova Vulgata

CEI 1974 1 Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù disperse nel mondo, salute.Soffrire con gioia
1,1 Le dodici tribù sono i giudeo-cristiani sparsi nel mondo greco-romano. I cristiani sono il nuovo e vero popolo di Dio: cfr. Gal 3, 29. cfr. Gal 6, 16. cfr. Fil 2, 3.
Nova Vulgata EIaIacobus, Dei et Domini Iesu Christi servus, duodecim tribubus, quae sunt in dispersione, salutem.
1 et Domini nostri
CEI 1974 Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove,
1,2 cfr. Mt 5, 10. cfr. Rm 5, 3. Si ignora la vera natura di queste prove.
Nova Vulgata
EIa1,2Omne gaudium existimate, fratres mei, cum in tentationibus variis incideritis,
CEI 1974 1,3 sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza.
Nova Vulgata EIa1,3scientes quod probatio fidei vestrae patientiam operatur;
CEI 1974 1,4 E la pazienza completi l`opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.
Chiedere con fede
Nova Vulgata EIa1,4patientia autem opus perfectum habeat, ut sitis perfecti et integri, in nullo deficientes.
CEI 1974 Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data.
1,5 La sapienza, nella Bibbia, è dono divino per comportarsi in modo degno di Dio.
Nova Vulgata
EIaSi quis autem vestrum indiget sapientia, postulet a Deo, qui dat omnibus affluenter et non improperat, et dabitur ei.
5 indiget sapientiam
CEI 1974 1,6 La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all`onda del mare mossa e agitata dal vento;
Nova Vulgata EIa1,6Postulet autem in fide nihil haesitans; qui enim haesitat, similis est fluctui maris, qui a vento movetur et circumfertur.
CEI 1974 1,7 e non pensi di ricevere qualcosa dal Signore
Nova Vulgata EIa1,7Non ergo aestimet homo ille quod accipiat aliquid a Domino,
CEI 1974 1,8 un uomo che ha l`animo oscillante e instabile in tutte le sue azioni.
Ricevere tutto dalle mani di Dio
Nova Vulgata EIa1,8vir duplex animo, inconstans in omnibus viis suis.
CEI 1974 Il fratello di umili condizioni si rallegri della sua elevazione
1,9 Il povero è un fratello, crede di Dio: cfr. Lc 6, 20.
Nova Vulgata
EIa1,9Glorietur autem frater humilis in exaltatione sua,
CEI 1974 e il ricco della sua umiliazione, perché passerà come fiore d`erba.
1,10 Cfr. Lc 6, 24.
Nova Vulgata EIa1,10dives autem in humilitate sua, quoniam sicut flos feni transibit.
CEI 1974 Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l`erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco appassirà nelle sue imprese.
1,11 Reminiscenza biblica, specialmente di Is 40, 6-7. In realtà, il ricco è povero perché la ricchezza non dura.
Nova Vulgata EIa1,11Exortus est enim sol cum ardore et arefecit fenum, et flos eius decidit, et decor vultus eius deperiit; ita et dives in itineribus suis marcescet.
CEI 1974 Beato l`uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
Il male non viene da Dio
1,12 Cfr. Ap 2, 10. cfr 1 Cor 9, 25. cfr 1 Pt 5, 4.
Nova Vulgata EIa1,12Beatus vir, qui suffert tentationem, quia, cum probatus fuerit, accipiet coronam vitae, quam repromisit Deus diligentibus se.
CEI 1974 1,13 Nessuno, quando è tentato, dica: "Sono tentato da Dio"; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male.
Nova Vulgata
EIaNemo, cum tentatur, dicat: “ A Deo tentor ”; Deus enim non tentatur malis, ipse autem neminem tentat.
13 dicat quoniam | Deus enim intemptator malorum est
CEI 1974 1,14 Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce;
Nova Vulgata EIa1,14Unusquisque vero tentatur a concupiscentia sua abstractus et illectus;
CEI 1974 poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand`è consumato, produce la morte.
1,15 Cfr. Rm 7, 7-10.
Nova Vulgata EIa1,15dein concupiscentia, cum conceperit, parit peccatum, peccatum vero, cum consummatum fuerit, generat mortem.
CEI 1974 1,16 Non andate fuori strada, fratelli miei carissimi;
Nova Vulgata
EIaNolite errare, fratres mei dilectissimi.
16 Nolite itaque errare
CEI 1974 ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall`alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c`è variazione né ombra di cambiamento.
1,17 Da Dio viene soltanto il bene. Dio è il creatore degli astri e la luce è simbolo della pura bontà di Dio.
Nova Vulgata EIa1,17Omne datum optimum et omne donum perfectum de sursum est, descendens a Patre luminum, apud quem non est transmutatio nec vicissitudinis obumbratio.
CEI 1974 Di sua volontà egli ci ha generati con una parola di verità, perché noi fossimo come una primizia delle sue creature.
La vera devozione
1,18 La parola di verità è il vangelo che rigenera: cfr. Col 1, 5. cfr. Ef 1, -13.cfr 1 Pt 1, 23.cfr 1 Gv 1, 12. I cristiani sono primizia, cioè il primo frutto maturo e scelto dell’umanità.
Nova Vulgata EIaVoluntarie genuit nos verbo veritatis, ut simus primitiae quaedam creaturae eius.
18 ut simus initium aliquod creaturae eius
CEI 1974 1,19 Lo sapete, fratelli miei carissimi: sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all`ira.
Nova Vulgata
EIa1,19Scitis, fratres mei dilecti. Sit autem omnis homo velox ad audiendum, tardus autem ad loquendum et tardus ad iram;
CEI 1974 1,20 Perché l`ira dell`uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio.
Nova Vulgata EIa1,20ira enim viri iustitiam Dei non operatur.
CEI 1974 Perciò, deposta ogni impurità e ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parola che è stata seminata in voi e che può salvare le vostre anime.
1,21 Cfr. Lc 8, 12.
Nova Vulgata EIa1,21Propter quod abicientes omnem immunditiam et abundantiam malitiae, in mansuetudine suscipite insitum verbum, quod potest salvare animas vestras.
CEI 1974 1,22 Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi.
Nova Vulgata EIa1,22Estote autem factores verbi et non auditores tantum fallentes vosmetipsos. 
CEI 1974 1,23 Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio:
Nova Vulgata EIa1,23Quia si quis auditor est verbi et non factor, hic comparabitur viro consideranti vultum nativitatis suae in speculo;
CEI 1974 1,24 appena s`è osservato, se ne va, e subito dimentica com`era.
Nova Vulgata EIa1,24consideravit enim se et abiit, et statim oblitus est qualis fuerit.
CEI 1974 Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.
1,25 La legge evangelica perfetta (cfr. Mt 5, 17 ) libera l’uomo perché lo mette in grado di compiere ciò che Dio vuole: cfr. Gv 8,31-32. cfr. Rm 6, 15. cfr. Rm 7, 1 ; cfr. Rm 8, 2. cfr. Gal 4, 21 ss.
Nova Vulgata EIa1,25Qui autem perspexerit in lege perfecta libertatis et permanserit, non auditor obliviosus factus sed factor operis, hic beatus in facto suo erit.
CEI 1974 1,26 Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana.
Nova Vulgata
EIaSi quis putat se religiosum esse non freno circumducens linguam suam sed seducens cor suum, huius vana est religio.
26 Si quis autem | non refrenans linguam suam
CEI 1974 1,27 Religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo.
Nova Vulgata EIa1,27Religio munda et immaculata apud Deum et Patrem haec est: visitare pupillos et viduas in tribulatione eorum, immaculatum se custodire ab hoc saeculo.