Le rimanenti sette lettere dell'epistolario apostolico intestate a Giacomo, Pietro, Giovanni e Giuda formano un complesso inserito dalla tradizione greca tra gli Atti e le lettere paoline e che sono Denominate « cattoliche », cioè universali, a motivo della loro destinazione più vasta e del loro contenuto più generico.
La forma epistolare della lettera di Giacomo è ridotta al minimo, essa ha l'aspetto di una omelia, che echeggia lo stile profetico e soprattutto lo stile sapienziale dell'A.T. Nonostante l'accentuazione giudaica e la rarità del nome di Gesù (1, 1; 2, 1), è uno scritto impregnato di spirito cristiano in cui non mancano accostamenti col discorso di Gesù sulla montagna e con il materiale parenetico del N. T.
La lettera comprende una serie di esortazioni senza ordine logico, che sembrano ridursi all'idea fondamentale di una vita cristiana coerente e caritatevole. Importante è il testo sulla unzione degli infermi (5, 14-15).
Il Giacomo autore dello scritto sembra essere l'omonimo capo della comunità cristiana di Gerusalemme (At 12, 17; 21, 18), che si rivolge a giudeo-cristiani dispersi nel mondo greco-romano. Egli morrà nel 62 e più probabilmente scrisse tra il 57 e il 62, a motivo delle relazioni che si notano tra la lettera e gli altri scritti dell'A.T.