Interconfessionale - Nuovo Testamento - Lettere Universali - Giacomo - 2
Lettera di Giacomo 2
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Nova Vulgata
Contro le ingiuste preferenze
Interconfessionale
Fratelli, vivete la vostra fede in Gesù *Cristo, nostro Signore glorioso, senza ingiuste preferenze per nessuno.
Nova Vulgata
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EIa2,1Fratres mei, nolite in personarum acceptione habere fidem Domini nostri Iesu Christi gloriae.
Interconfessionale
2,2Facciamo un esempio: un uomo ricco viene a una delle vostre riunioni, con anelli d’oro e abiti di lusso; e alla stessa riunione viene anche uno che è povero e vestito male.
Nova Vulgata
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EIaEtenim si introierit in synagogam vestram vir aureum anulum habens in veste candida, introierit autem et pauper in sordido habitu,
Interconfessionale
Voi vi mostrate pieni di premure per quello che è vestito bene e dite: «Siediti qui, al posto d’onore». Al povero, invece, dite: «Tu rimani in piedi», oppure «siedi in terra, qui, accanto al mio sgabello».
Note al Testo
2,3
sgabello: qui indica un piccolo poggiapiedi usato da chi è già seduto (vedi Matteo 5,35; Luca 20,43; ecc.).
Nova Vulgata
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EIaet intendatis in eum, qui indutus est veste praeclara, et dixeritis: “ Tu sede hic bene ”, pauperi autem dicatis: “ Tu sta illic aut sede sub scabello meo ”,
Interconfessionale
2,4Se vi comportate così, non è forse chiaro che fate delle differenze tra l’uno e l’altro e che ormai giudicate con criteri malvagi?
Nova Vulgata
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EIa2,4nonne iudicatis apud vosmetipsos et facti estis iudices cogitationum iniquarum?
Interconfessionale
Ascoltate, fratelli carissimi: Dio ha scelto quelli che agli occhi del mondo sono poveri, per farli diventare ricchi nella fede e dar loro quel regno che egli ha promesso agli uomini che lo amano.
Rimandi
2,5
Dio ha scelto… i poveri 1 Cor 1,26-28. — dar loro il regno Mt 25,34; 1 Cor 6,9-10; 15,50; Gal 5,21; cfr. Gc 1,12.
Nova Vulgata
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EIaAudite, fratres mei dilectissimi. Nonne Deus elegit, qui pauperes sunt mundo, divites in fide et heredes regni, quod repromisit diligentibus se?
EIaAudite, fratres mei dilectissimi. Nonne Deus elegit, qui pauperes sunt mundo, divites in fide et heredes regni, quod repromisit diligentibus se?
Interconfessionale
2,6Voi, invece, avete disprezzato i poveri! Eppure non sono forse i ricchi quelli che vi trattano con prepotenza e vi trascinano davanti ai tribunali?
Nova Vulgata
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EIaVos autem exhonorastis pauperem. Nonne divites opprimunt vos et ipsi trahunt vos ad iudicia?
Interconfessionale
Non sono loro, i ricchi, quelli che bestemmiano il bel nome di Cristo che fu invocato su di voi quando siete diventati cristiani?
Interconfessionale
Una cosa è certa: se voi rispettate la legge del *regno di Dio così come la presenta la *Bibbia: Ama il tuo prossimo come te stesso, voi agite bene.
Nova Vulgata
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EIaSi tamen legem perficitis regalem secundum Scripturam: “ Diliges proximum tuum sicut teipsum ”, bene facitis;
Interconfessionale
Se invece fate delle preferenze tra le diverse persone, voi commettete peccato e la legge di Dio vi condanna, perché avete disubbidito.
Nova Vulgata
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EIa2,9si autem personas accipitis, peccatum operamini, redarguti a lege quasi transgressores.
Interconfessionale
Chi va contro anche a un solo comandamento della Legge è colpevole di aver offeso tutta la Legge.
Nova Vulgata
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EIa2,10Quicumque autem totam legem servaverit, offendat autem in uno, factus est omnium reus.
Interconfessionale
Infatti colui che ci ha detto: Non commettere adulterio è lo stesso che ha detto: Non uccidere. Di conseguenza, se tu non commetti adulterio, ma poi uccidi qualcuno, vai contro tutta la legge di Dio.
Nova Vulgata
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EIaQui enim dixit: “ Non moechaberis ”, dixit et: “ Non occides ”; quod si non moecharis, occidis autem, factus es transgressor legis.
Interconfessionale
Dunque, parlate e agite come persone che saranno giudicate da quella Legge che ci porta alla vera libertà.
Interconfessionale
Perché senza misericordia sarà giudicato chi non ha avuto misericordia. Chi invece è stato misericordioso, non avrà alcun timore del *giudizio di Dio.
Nova Vulgata
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EIaIudicium enim sine misericordia illi, qui non fecit misericordiam; superexsultat misericordia iudicio.
La fede e i fatti
Interconfessionale
Fratelli, a che serve se uno dice: «Io ho la fede!» e poi non lo dimostra con i fatti? Forse che quella fede può salvarlo?
Nova Vulgata
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EIa2,14Quid proderit, fratres mei, si fidem quis dicat se habere, opera autem non habeat? Numquid poterit fides salvare eum?
EIa2,14Quid proderit, fratres mei, si fidem quis dicat se habere, opera autem non habeat? Numquid poterit fides salvare eum?
Interconfessionale
2,15Supponiamo che qualcuno dei vostri, un uomo o una donna, non abbia vestiti e non abbia da mangiare a sufficienza.
Interconfessionale
2,16Se voi gli dite: «Arrivederci, stammi bene. Scaldati e mangia quanto vuoi», ma poi non gli date quel che gli serve per vivere, a che valgono le vostre parole?
Nova Vulgata
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EIa2,16dicat autem aliquis de vobis illis: “ Ite in pace, calefacimini et saturamini ”, non dederitis autem eis, quae necessaria sunt corporis, quid proderit?
Interconfessionale
Così è anche per la fede: da sola, se non si manifesta nei fatti, è morta.
Rimandi
2,17
una fede morta Gc 2,20.26.
Note al Testo
2,17
da sola… è morta: oppure: è del tutto morta.
Interconfessionale
2,18Qualcuno potrebbe anche dire: C’è chi ha la fede e c’è invece chi compie le opere. Ma allora mostrami come può esistere la tua fede senza le opere! Ebbene, io ti posso mostrare la mia fede per mezzo delle mie opere, cioè con i fatti!
Nova Vulgata
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EIaSed dicet quis: “ Tu fidem habes, et ego opera habeo ”. Ostende mihi fidem tuam sine operibus, et ego tibi ostendam ex operibus meis fidem.
Interconfessionale
Ad esempio: tu credi che esiste un solo Dio? È giusto. Ma anche i *demòni ci credono, eppure tremano di paura.
Nova Vulgata
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EIa2,19Tu credis quoniam unus est Deus? Bene facis; et daemones credunt et contremiscunt!
Interconfessionale
Sciocco, vuoi dunque renderti conto che la fede non serve a niente se non è accompagnata dai fatti?
Interconfessionale
Abramo, il nostro antico padre, perché mai fu riconosciuto giusto da parte di Dio? Per le sue opere, cioè per aver offerto sull’*altare dei sacrifici il figlio Isacco.
Rimandi
2,21
Abramo Rm 4; Gal 3,6-9. — nostro padre Is 51,2; Mt 3,9; Lc 16,24.27.30; Gv 8,39.53. — Isacco sull’altare Gn 22,9.12.
Note al Testo
2,21
fu riconosciuto giusto: vedi nota a Romani 3,26.
Nova Vulgata
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EIa2,21Abraham pater noster nonne ex operibus iustificatus est offerens Isaac filium suum super altare?
Interconfessionale
Vedi dunque che in quel caso la fede e le opere agivano assieme, e che la sua fede è diventata perfetta proprio per mezzo delle opere!
Nova Vulgata
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EIa2,22Vides quoniam fides cooperabatur operibus illius, et ex operibus fides consummata est,
Interconfessionale
Così si è realizzato quel che dice la Bibbia: Abramo credette in Dio, e per questo Dio lo considerò giusto. Anzi, egli fu chiamato amico di Dio.
Rimandi
2,23
Abramo credette in Dio Gn 15,6 (Rm 4,3.9.22; Gal 3,6); cfr. 1 Mac 2,52; Sir 44,20. — Abramo, amico di Dio 2 Cr 20,7; Is 41,8.
Nova Vulgata
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EIa2,23et suppleta est Scriptura dicens: “ Credidit Abraham Deo, et reputatum est illi ad iustitiam ”, et amicus Dei appellatus est.
Interconfessionale
2,24Potete così vedere che Dio considera giusto un uomo in base alle opere e non soltanto in base alla fede.
Interconfessionale
Lo stesso avvenne nel caso di Raab, la prostituta. Dio la considerò giusta per le sue opere, cioè per il fatto che aveva ospitato gli esploratori ebrei e li aveva aiutati ad andarsene per un’altra strada.
Nova Vulgata
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EIa2,25Similiter autem et Rahab meretrix nonne ex operibus iustificata est suscipiens nuntios et alia via eiciens?
Interconfessionale
Insomma, come il corpo senza il soffio della vita è morto, così la fede. Senza le opere è morta.
Nova Vulgata
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EIa2,26Sicut enim corpus sine spiritu emortuum est, ita et fides sine operibus mortua est.